Roberto incontra”Gli elefanti” a Roma.

Ho letto un libro… cavolo se l’ho letto.

Ha scritto un libro… cavolo se l’ha scritto.

Veramente questo è il suo terzo, ma il mio primo suo che leggo (ussignur!).

Casualmente sono inciampata nel blog di Alb: un tipo che all’inizio faticavo a capire se fosse burbero, guardingo, o solo molto ironico e tagliente. Ma alla fine chissene importa, non mi sono messa ad analizzare: semplicemente ho letto una manciata di suoi post ed ho scoperto che sono una sapiente unione di sarcasmo, realtà, fantasia, robe grottesche, robe normali.

E che lui invece è molto gentile, attento e simpatico!

A me sembra racconti la nuda e cruda realtà, mascherandola a volte, senza mai usare dei clichè o addolcendola troppo.

“Gli elefanti” di Roberto Albini è composto da cinque racconti ambientati nella mia Roma, che poi è anche sua.

Lui vede gli elefanti, e li vede a Roma: d’ora in avanti li cercherò, negli angoli, nei vicoli, negli anfratti…

Facendo il viaggio attraverso queste pagine, mi è arrivato un pugno dritto nella pancia: dentro le cinque storie a tratti surreali ci ho ritrovato anche un po’ di me. Sembra di essere presenti davvero nelle scene e nei dialoghi che hanno un taglio a volte cinematografico ma che sembrano potere appartenere alla vita vera dell’autore e anche del lettore, che riesce spesso ad immedesimarsi.

Racconti che, in modo accattivante, parlano di personaggi un po’ al limite ed emarginati, probabilmente in cerca di riscatto, dove la realtà si intreccia con la fantasia. Tutti più o meno viaggiatori che si incontrano, si scontrano, si riconoscono. Ad esempio trovarsi in un vagone della metropolitana ed osservare gli altri intorno a sé, scrutare nelle vite altrui attraverso i loro occhi, cercare di capire cosa si nasconde dietro ad una espressione e magari trovare empatie e sinergie. Si parla di solitudini, di ricordi, di incontri con altre interiorità.

Gli elefanti sono dei giganti che passano ai margini delle nostre vite, sulle nostre anime e a volte ci avvolgono di malinconia, ma loro stessi poi, inerpicandosi su due zampe e barrendo al cielo, ci forniscono quella ventata di leggerezza e serenità di cui abbiamo bisogno. Ci riportano coi piedi per terra dopo avere volato con la fantasia… o viceversa?

 

“Alb, basta dire grazie, perchè se una cosa non piace, non viene presa per compiacere. E’ un libro da divorare! Ma anche da gustare, come quando ti concedi un caffè!”

 

 

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C’è anche un mammut? Si! E perchè? Bisogna chiederlo a Kal!

 

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Gli elefanti dicono: “gli occhi soddisfatti del cliente soddisfatto sono la nostra maggiore soddisfazione”.

 

* E d’altronde uno che scrive così…

“Come quando si prova a raccontare un amore: un amore che si può raccontare è poca cosa.”

“Atterriamo sulla gente che incontriamo come extraterrestri in perlustrazione, stupendoci dei nuovi paesaggi che mai avremmo pensato potessero esistere, nel bene o nel male.”

“Io me lo ricordo benissimo quando sono nato: questa mattina, alle cinque e dodici, per la precisione. La prima cosa mi ha colpito è stato che all’improvviso vedevo, ed era affascinante.”

“Ecco cosa era successo: mi aveva detronizzato e così facendo aveva scoperto una parte di me che ancora non conoscevo. Un lato molle della mia personalità, lì proprio dove un’insicurezza, un complesso, o anche solo la paura generica di non essere all’altezza, aveva scavato a mia insaputa un calanco nel mio carattere”

“Quando un uomo ubriaco ritrova la sua macchina, in verità lancia un grande messaggio all’umanità. E’ la dimostrazione che l’essere umano è capace di sopravvivere ai propri limiti.”

“E’ tutto così incredibilmente bello che le mie teorie sull’umanità crollano una ad una come le tessere di un domino colpite da una scacchiera. Mi sento un idiota. Ho sbagliato tutti i calcoli, tutte le previsioni. Il mondo, questa società è ancora in grado di creare qualcosa capace di risvegliare i sensi, e spingere a concedere altre possibilità.”

vale proprio la pena di leggerlo!

 

 

 

190 pensieri su “Roberto incontra”Gli elefanti” a Roma.

  1. Hobletto due post ‘la migrazione dei giganti’ veramente intenso, quando finisce un amore è già finito e non ci si accorge se uno dei due non ha il coraggio di voltarsi e andarsene e quando succede poi Buio …
    Tornerò a leggere altro, grazie della tua segnalazione 😉 un bacio ❤

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