TE LI RICORDI: GLI SNORKY!

Sono nata nel 1979 (AHHHH VABBE’ ALLORA è UN VIZIO!).

Oggi pomeriggio Lia si è addormentata giocando con i miei altri “pezzi da museo”: gli Snorky!!!! Esserini simpatici e colorati che vivono in fondo al mare e col tubicino sulla testa respirano, si muovono e fanno suoni!

Anche questi esserini mi piacevano molto e mi sa, ma non ci metterei la mano sul fuoco che ultimamente li abbiano riproposti…

Ho letto su internet che fecero solo quattro stagioni, perchè furono surclassati dai più fortunati Puffi… In Italia li riassunsero in solo due stagioni, ma a me è bastato per divertirmi tanto con loro!

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Ecco i puffi surclassatori! Non posso fare un “te lo ricordi” perchè sono attualissimi ancora oggi!

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TE LI RICORDI: POPPLES?

Sono nata nel 1979. (E ALLORA???? E’ UN VIZIO??? OGGI VA COSI’!)

Sono nata il 19 ottobre 1979.

Questo per ricordare I POPPLES.

Ovviamente come oggi i bambini vanno dietro a peppa, masha, thomas… ieri andavamo dietro ai nostri di personaggi. E sempre c’è stato, come c’è oggi e ci sarà domani merchandising e consumismo…

Comunque questi animali erano orsetti coloratissimi con una tasca sulla schiena, che se veniva rivoltata c’entrava tutto il popples e diventava una palla! Avevano una coda lunga che finiva con un pon pon peloso.

Dai peluches poi è nata una breve serie animata. Gli stravaganti orsetti ne combinavano di tutti i colori e dalla loro tasca facevano uscire ogni cosa. Vivono segretamente con Billy e Bonnie, bamb ini che fanno di tutto per nasconderli agli adulti e rimediare ai loro guai. Pian piano i bambini scoprono che ci sono altri bambini che possiedono Popples di ogni tipo!

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La foto è sfocata perchè sgrinfietta ci voleva giocare e me lo rubava!

TE LO RICORDI: TAMAGOTCHI?

Io sono nata nel 1979. (Ancora???? e a noi…???)

Questo è per ricordare questo giochino che quando è arrivato in italia dal Giappone ha portato con se non poche polemiche…

Me lo aveva regalato non mi ricordo chi, e all’inizio mi sono divertita un mondo, perchè per la prima volta ti trovavi a dover accudire un esserino in tutto e per tutto, dal momento della sua nascita. Che fosse un animaletto o un alieno, si doveva cercare di farlo vivere il più a lungo possibile ed interagire con lui, nutrendolo, giocandoci, curandolo, facendolo dormire, pulendolo, disciplinandolo. C’erano i punteggi che ti facevano capire se era ben trattato controllando peso, felicità, età… Per la prima volta ti faceva sentire indispensabile per qualcuno.

Con i compagni di scuola facevamo a gare per vedere quale durava di più! In realtà dopo un po’ mi sono stufata di ricominciare e di stargli dietro, quindi man mano l’entusiasmo è scemato. Però non ho avuto traumi quando il pupazzino virtuale moriva, e non è stato poi così diseucativo come molti all’epoca gridavano. E’ stato un gioco, come tanti altri!

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TE LA RICORDI POOCHIE?!?!?

Sono nata nel 1979. (E CHI SE NE IMPORTA!)

Questa data è per introdurre un personaggio che adoravo da ragazzina: Poochie, una cagnolina bianca con i capelli fucsia legati in due codini e con gli occhiali azzurri. Aveva un fiorellino disegnato sotto le zampette che l’asciava l’impronta ed è nato negli anni ’80 dall’inventiva della Mattel. Vedevo il cartone, leggevo il suo giornalino e avevo il timbrino. Del suo passaggio nella mia vita sono rimasti due adesivi attaccati ad una presa di corrente nella cucina dei miei genitori. Mi spiace che non avessi un peluche, cosicchè oggi magari potesse giocarci anche la mia sgrinfietta che tanto adora i peluches.

E ricordate: “Dove c’è Poochie c’è amicizia”. Era il suo slogan!

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VITA DA GIUNGLA… alla riscossa!

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Un nuovo cartone su rai yoyo! Mi piace un sacchissimo!!!!!! Poi, visto che è appena iniziato, le puntate ancora sono quasi tutti episodi nuovi!

Lia si diverte tanto a “seguire” le avventure di questi strambi animali. Ho scritto seguire tra virgolette, perché il seguire di una bambina di 2 anni e mezzo è relativo, e lo vede facendo altre mille cosette! Però si sbellica dalle risate! E visto che adora gli animali, questa è la serie perfetta per lei!

Questi buffi animali dai colori sgargianti e accattivanti, hanno formato una squadra per combattere le ingiustizie della loro giungla: riescono sempre a portare a termine le missioni e aiutare chi ha bisogno di aiuto, anche se goffamente e timorosamente, perché non sono coraggiosissimi,

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Miguel è un gorillone enorme buono, timido, tenero e subito pronto a partire in prima linea; Gilbert è una scimmiettina piccolina, ansiosa e sempre un po’ restio nell’affrontare le varie avventure; Bob e Al sono due rospotti; Fred è un facocero a cui piace cantare e per finire c’è Batricia, un pipistrello a cui hanno dato delle sembianze troppo buffe!

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A capitanare tutti i protagonisti è il pinguino cicciotto Maurice che ha i colori di una tigre, perché è convinto di esserlo e     coinvolge i suoi amici nelle mille avventure per difendere gli altri dai pericoli. Sotto la sua aletta porta un ampolla con un pesce tigre che sguazza e salta fuori all’occorrenza!

Pranzetto con le sorelle, cestini di prosciutto e meringhette! wow, sono venuteeee!!!!!!!

Ieri è stato il primo giorno di vacanza dalla scuola per Eliana e Chiara, le figlie del mio compagno che vivono con noi, nonchè sorelle di Lia! Sapevo che piccoletta sarebbe stata contenta, ed infatti hanno ballato, giocato e cantato! Poi hanno cucinato! Dovevano spezzettare nella padella il prosciutto crudo e cotto… La metà è finita nei loro tre pancini affamati!

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Poi, dopo averli fatti rosolare ed insaporire con aglio e peperoncino ci abbiamo condito la pasta, insieme ai tuorli d’uovo sbattuti con latte e parmigiano! Lia si è divertita un mondo! Di solito se facciamo la carbonara usiamo anche gli albumi, anche se non si fa così, però stavolta volevamo provare a fare le meringhe, anche se credevamo che non sarebbero mai venute!

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Come antipasto abbiamo fatto dei cestini di prosciutto crudo, mettendoli negli stampini da muffin, e facendoli seccare qualche minuto in forno, poi riempiti con scaglie di parmigiano e carota grattata! (Adoro anche i cestini di parmigiano grattato!)

Ci sono diverse ricette e tanti consigli per fare le meringhe. Chi usa solo lo zucchero semolato, chi anche quello a velo, chi mette aromi come l’anice, i coloranti alimentari, oppure un pochino di limone per mantenere bianco e brillantezza…

Noi abbiamo usato in totale 250 gr di zucchero, di cui 60 gr erano zucchero a velo (rimasto da quello dei panettoni), tre albumi d’uovo (tolti ai tuorli per la pasta del pranzo) e una bustina di vanillina. Abbiamo montato i tuorli con un pizzico di sale finche sono diventati ben fermi, poi a mano a mano abbiamo aggiunto le polveri continuando a sbattere finchè non sono diventati duri… e lucidi! uh che belli, sembrava panna montata!!!!

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Non avendo il sac a poche, abbiamo fatto le merighette con l’aiuto di un sacchetto per congelare trasparente, a cui abbiamo fatto un foro in un angolino. Ne abbiamo fatta avanzare un pochino perchè Lia ci ha letteralmente sommerso le mani, seguita da chiara… Chissà se è stata una buona maschera di bellezza?!?!?!

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Poi le abbiamo infornati col forno caldo a 100° tenendo lo sportello socchiuso per non farle bruciare. Dopo un’oretta ho abbassato a 80°. Appena scattata l’ora e mezza di cottura ho iniziato a controllarle e ogni tanto ne aprivo una… Passate due ore sembravano cotte. Che emozione!!!!!!!!!!! sono venute!!!!!!!!! incredula chiamavo Chiara ogni tanto per farle vedere le nostre piccoline! Anche lia ogni tanto veniva e diceva entusiasta: che cariiiineeee! le abbiamo fatte noi!” Lei è sempre orgogliosa quando fa o dice qualcosa di nuovo! A cottura ultimata le abbiamo lasciate freddare dentro il forno, tenendo sempre lo sportello socchiuso!

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Prima le meringhe mi piacevano moltissimo, ora le trovo troppo dolci, quindi non è un dolce che amo particolarmente, però anche il sapore era buono! Sono già quasi finite!

Mamma mamma, corri… c’è un popotamo!!!!

Qualche giorno fa stavo cucinando e Lia era sul balcone a giocare con Pocchiolino, il nostro coniglietto nano.

Ad un certo punto Lia entra di corsa e mi dice tutta euforica: “Mamma mamma, corri… c’è un popotamo!!!!”

“Ma dove Lia, sul balcone???”

“Nooooooo, vieniiiii!!!!! vediiii!!!!”

Al che vado fuori e…. Ecco il suo Ippopotamo!

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Poi ha trovato anche il mare con il delfino!

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Beh, tutti ci siamo divertiti a trovare le varie forme guardando le nuvole!!!!!

CHE FACCIAMO?

La scorsa settimana ci sono state delle giornate di pioggia in cui ci siamo coccolati e divertiti in casa!

Qualche giorno prima avevamo visto le foto di quando aveva più o meno 6 mesi e ci mettevamo sulla coperta a giocare in sala con tutti i suoi oggettini. Avevamo anche creato un CESTO DEI TESORI! Mi cognata Silvia lavora all’asilo nido di sua cognata Barbara dove Lia ogni tanto è andata ed ho conosciuto questo “gioco”!

DA WIKIPEDIA: Il cesto dei tesori è una tecnica ludica, sperimentata oltre trent’anni fa da Elinor Goldschmied, una psicopedagogista britannica e rivolto ai bambini di età compresa fra i 6 e i 10 mesi:  essendo ancora limitata la possibilità di raggiungere materialmente i moltissimi oggetti che vede nell’ambiente intorno a sé, un’attività da svolgere seduto risulta efficace per appagare la sua curiosità verso gli oggetti. Il cesto dei tesori consiste in un cesto di vimini o altro materiale naturale di circa 35 cm di diametro e circa 12 cm di altezza riempito con circa 60/100 oggetti vari che hanno la caratteristica di essere “non strutturati”, sono cioè oggetti molto semplici fatti esclusivamente con materiali naturali: legno, metallo,gomma, carta, tessuto, pelle, pelo, cartone, corno ecc. Nella versione originale, sono banditi gli oggetti di plastica e qualunque oggetto di altro materiale sintetico. Ai bambini, seduti di fronte al cesto viene lasciata massima libertà di esplorare gli oggetti che preferiscono, gli oggetti vengono afferrati, toccati, passati da una mano all’altra e portati alla bocca; esaurita l’esplorazione di un certo oggetto, il bambino ne sceglierà un altro. Il ruolo dell’adulto in questo gioco è quello del mero osservatore, la sua presenza ha lo scopo di garantire serenità senza intervenire. Durante il gioco col cesto dei tesori i bambini dimostrano una grande capacità di concentrazione, il gioco riesce a coinvolgerli per intervalli di tempo che, considerata l’età, sono sorprendenti.

ovviamente noi lo abbiamo fatto a modo nostro ed effettivamente si è divertita molto e passava da un gioco ad un altro dopo averlo esplorato in tutto e per tutto proprio come descritto sopra! Era bellissimo vederla scoprire ed esplorare!

Insomma, la settimana scorsa vedendo quelle foto ha voluto replicare la pennichella pomeridiana sul pavimento in sala!

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Col tempo i cestini per contenere le sue cosine sono diventati tre, e ce ne vorrebbero altri! E si diverte ancora a passare da un gioco ad un altro, costruendo, girando viti di plastica, suonando le pianoline, tintinnando chiavi di plastica, facendo costruzioni e torrette da impilare… Le piace anche riscoprire i giochini che usava “quando ero piccola” come dice lei “ora sono grande! ho due anni e mezzo!”

Quando le pare è grande grande, e quando le conviene è piccola piccola!

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Poi abbiamo fatto un bel giochino assemblando le facciotte di un maschietto e una femminuccia. Di solito il pomeriggio riusciamo quasi sempre ad uscire, e quando invece rimaniamo in casa “adda passà ‘a jurnata!”. Ho disegnato la sagoma di un viso e poi 2 tipi di occhi, bocca, naso…

Non credevo, ma Lia si è proprio divertita e mi invitava a fare le foto alle facciotte! Poi chiamava le sorelle e diceva: guarda che ho fatto!!!!! tutta soddisfatta!

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gelatino veloce alla banana!

Lia ogni tanto ha voglia di gelatino! a volte non ne vuole uno intero, ma vuole farsi passare la fantasia!

allora, come scritto in un commento di un post di Francesca del salvadanaiodisupermamma, faccio dei gelatini piccolini versando negli stampini di silicone per ghiaccio o cioccolatini (magari prendo una forma non troppo piccolina) dello yogurt, oppure i vasettini tipo fruttolo. Ogni tanto ci tuffo un pezzino di frutta. Poi infilo lo stecchetto di plastica che si usa per girare il caffè! Lei è contenta di avere il gelatino a forma di fragolina (sto usando lo stampo con le fragole!). Ne può mangiare uno, come tre o quattro!

Poi ho copiato un’idea che una tutor ha portato un giorno al programma “Detto fatto” con Caterina Balivo. Si tagliano le banane a fettina di circa 1 cm, si posizionano in un contenitore e si lasciano nel congelatore. Io le metto in un piatto e poi una volta congelato le raggruppo tutte in un sacchetto, tanto una volta congelate non si attaccano più e recupero spazio! Quando si ha voglia di un gelatino si tirano fuori le rondelle e si lasciano ammorbidire un po’, poi si frullano. Si devono prima lasciare ammorbidire perchè altrimenti si rovinano le lame del frullatore. Viene una bella mousse corposa e golosa. A volte aggiungo qualche scaglietta di cioccolata. Oppure per un dessert ho aggiunto la panna e dei biscottini!

Mi ha chiamato mamma. dove stamattina ho lasciato Lia, che mi ha detto che piccoletta si è pappata 3/4 di banana. Allora le ho detto di tagliare due banane a rondelle e congelarle. il tempo che arrivo io, che si sono indurite ma non troppo e possiamo farci il gelatino! funziona anche al contrario: congelarle al momento fino alla durezza giusta!

come cresci!!!!!

Mi sembra ieri che abbiamo fatto il bagnetto insieme!

eravamo a casa di mia mamma è non avevo la vaschetta piccolina per il bagnetto di Lia, che aveva solo 4 mesi e quindi non potevo metterla nella vascona grande grande!!!!

Allora abbiamo fatto il bagno insieme!!!! che esperienza meravigliosa! Ovviamente io prima di tuffarmi, mi sono praticamente lavata tutta!

Secondo me lei si è resa conto che stavolta il rito del bagnetto era diverso: mi posava la testa sulla mia pancia, provava a galleggiare, mi accarezzava, mi faceva le smorfiette! non sarei più voluta uscire.

A adesso tra una settimana compie 2 anni e mezzo e prova a farsi la doccia da sola… mamma mia, è stato un attimo il trascorrere del tempo!

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THE FINGER FAMILY

Lia impazzisce per le canzoncine che abbiamo trovato in rete. Questa è una di quelle in inglese che non conoscevo, ma in realtà mi sembra invece molto famosa tra i bambini ed usata per educare un po’ all’inglese. E’ facile ed orecchiabile, infatti Lia l’ha imparata presto e la canticchia spesso. Poi noi la animiamo insieme. La sorella Chiara ha disegnato dei pupazzetti a dita, ai quali dietro ho attaccato con lo scotch un anello di carta, raffiguranti i personaggi della canzone.  E’ molto carino e cercando in rete si trovano diverse versioni: con cagnolini, peppa, principessa sofia, famiglia indiana…

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The Finger Family.

Ecco il testo:

Daddy finger, daddy finger, where are you?
Here I am, here I am. How do you do?

Mommy finger, Mommy finger, where are you?
Here I am, here I am. How do you do?

Brother finger, Brother finger, where are you?
Here I am, here I am. How do you do?

Sister finger, Sister finger, where are you?
Here I am, here I am. How do you do?

Baby finger, Baby finger, where are you?
Here I am, here I am. How do you do?

Cosa facciamo?

Dopo una breve parentesi di gioco con l’elicottero radiocomandato, con il quale si fa certe risate a squarciagola, ieri Lia ha avuto quasi tutto il giorno una vena artistica che è iniziata facendo un bel capolavoro con i colori a dita… Quanto si diverte!!!! In realtà si diverte con ogni tipo di colori e “attività artistica”. Quando vede le sorelle che scrivono o disegnano deve farlo anche lei… Mi chiede in modo specifico cosa vuole usare in quel momento. Ieri è stata la volta dei colori a dita…

Ovviamente è un po’ impegnativo, perchè bisogna stare attenti che non imbrattino tutto, ma lei si diverte tantissimo anche a massaggiarseli sulle mani per sentirne la consistenza, sfoggia tutta la creatività, scoprendo i colori e le loro sfumature mischiandoli tra loro! Poi il pomeriggio abbiamo fatto una bella passeggiata nel parcheggio di sotto con il suo go-kart… Come si diverte a fare i giretti! Le piace quando con la leva può decidere se andare avanti e poi indietro… Si ferma e mi dice, guarda, sono una bistecca!!!! e poi riparte. Sinceramente questa della bistecca ancora non l’ho capita…!

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Sarà la primavera…

In questi giorni sono in vena di ricordi, sentimentalismi… Sarà la primavera…

I pensieri di quando sei ragazza sono tutt’altro di quando hai una famiglia…

Ricordo i primi giorni di scuola, le prime cotte per il compagno di classe, o per il bello dell’istituto…

le prime emozioni guardando un film immedesimandosi nella protagonista…

Vuoi essere mia amica…

scriviamo un bigliettino a Fabio e digli che ti piace…

Mi passi il compito…

Ma come ti sei vestita???

le prime uscite con le amiche…

la prima vacanza da sola…

la patente…

le prime cotte…

io e la mia amica che ci svegliamo all’alba per andare a prendere un caffè a santa marinella

le prime gite con il gruppo di amici di allora…

quando ho passato due ore a stirare i miei capelli mossi perchè dovevo uscire con un tipino carino e lui poi, chiacchierando, ha detto che adora i capelli ricci… è vabbè, allora ditelo!

il mio personale bello e impossibile di quel gruppo che non mi fila, mi scherza, mi ci fa credere, poi mi ributta giù… i momenti in cui era bello prepararsi per farti notare proprio da lui…

I suoi occhi neri grandi e profondi che mi colpivano dritti alla pancia…

Quello che invece ti filava, ma tu non lo guardavi, perchè ti piaceva l’altro…

i pianti…

le delusioni…

le risate…

i successi…

hei, ma quel tipo guarda proprio me…

come sto? i capelli non mi piacciono… uffi però!

il primo bacio, come si fa… aiuto… uh che emozione!!!

Cose che non torneranno mai più, ma vissute appieno prendendo tutto quello che potevo avere in quel momento… che guardando indietro rifarei diversamente, semplicemente perchè col senno del poi e con qualche esperienza in più si ha più consapevolezza… ma è stato giusto viverle proprio così come sono venute…

l’arrivo del mio amore…

la ricerca del lavoro…

la costruzione di una famiglia…

altri tipi di esperienze…

le amicizie che sono rimaste da allora, che a loro volta sono cresciute con, e come me!

le nuove amicizie…

i nipoti…

la ricerca di una nuova vita da amare…

l’arrivo della nuova vita da amare…

le paure e le ansie per questa nuova vita da amare…

sarò in grado di fare la mamma…? nessun genitore è più bravo o meno di un altro, semplicemente ognuno è diverso e speciale per il suo bimbo…

le gioie e le emozioni per questa nuova vita da amare…

Eccoti qui, piccola mia, già sono passati più di due anni e invece mi sembra ieri che ti abbracciavo per la prima volta…

Sono felice che tu stia crescendo, e questo devi fare, ma non nascondo che ogni tanto guardandoti mi viene un po’ di malinconia… Per fortuna ho un lavoro che mi permette di seguirti in tutto e per tutto durante questo tuo viaggio che ti accompagnerà a diventare una donna… Io da mamma ti spingo a diventare autonoma, intraprendente, a crescere, e mi diverto quando mi dici “da sola” quando vuoi che nessuno ti aiuti. Sono orgogliosa della tua caparbietà e della tua voglia di conoscenza… Però poi, solo per un momento mi rattristo un pochino, perchè tu piccola donnina di due anni e poco più stai crescendo velocemente, con delle idee ben delineate nella tua testa… credo che per ogni mamma arriva questo momento, la porta che si socchiude dal sonosempreatuadisposizione, al eccohounpo’piùditempoperme… magari oggi faccio la doccia in pace senza dover chiedere tempo a qualcuno!

Tu piccolo “gnocchetto” così simile, ma per fortuna così diversa da me… con una tua identità…

adesso ci sarà il momento in cui ti dovrò rincorrere, stagioni della tua vita, belle ed emozionanti comunque…

con tutte le tue, di prime volte…

quelle emozioni di cui parlavo all’inizio, che ho avuto io, le avrai anche tu…

Non potrò, e soprattutto non dovrò proteggerti dalle delusioni…

Anche a te piacerà un ragazzino che ti farà battere il cuore…

Io ci sarò per ogni dubbio o incertezza. ti rialzerò se cadrai, allungherò la mano se avrai voglia di prenderla…

mi farò da parte se non vorrai parlare…

gioiremo insieme dei tuoi successi e dei traguardi che raggiungerai…

,….

….

….

Intervista a Lia

Ciao Lia, quanti anni hai?

2 e più!

quando sei nata?

il 23/11/2012 all’ospedale sandro pertini di roma

cosa ricordi di quando eri nella mia pancia?

ricordo che quando sono arrivata e ancora non lo sapevi ci hai messo un po’ per renderti conto perchè non ti sembrava possibile fossi arrivata così in fretta!

la serenità, l’allegria, le cosine che mangiavi pochine e in continuazione…

eh si, ma avevo la nausea tutto il giorno! Poi?

la musica che ascoltavamo

il ginecologo che appena mi vedeva con l’ecografia mi diceva “buongiorno” e quando mi faceva le foto diceva “ecco le zampette”.

e la prima volta che ho sentito il tuo cuore battere, mi è sembrata la corsa di un cavallo lungo il mara, un tamburo a festa, un martello pneumatico a festa… scusa, continua.

ricordo le parole che mi dicevi e le carezze che mi davi, le coccole col nostro coniglietto, le coccole con papi e le sorelline

la leggerezza di quando nuotavamo nel mare

il rilassamento di quando facevamo la doccia e puntavi l’acqua dritta sulla pancia,

le ansie e i dubbi che avevi

la gioia di accogliermi

le scale e le passeggiate che facevi alla fine per stimolare la mia decisione di nascere… però ero troppo comoda li dentro… anche se poi ho scoperto che è bello anche fuori

Appena nata cosa è successo?

Aiuto, mi stanno chiamando… devo uscire… che succede… forse devo spingere anche io… mi facevo strada con la testolina e tu spingevi, ti dicevano che era presto, però poi si sono accorti che ero io e ti hanno detto di continuare…

sai che ancora adesso nemmeno io ho capito bene…

Dentro stavo calda, protetta, ovattata… ora? sono nuda… che siete??? mi poggiano qui sopra… uh mi sa proprio che questa è mamma… che buon’odore, che del tepore, che tranquillità…

è durato poco però…

eh si, nella pancia eri talmente biricchina e ballerina che ti sei tutta intorcigliata col cordone, collo, gambe, patatina…

mmm la prima notte non ho potuto starti vicino, perchè avevi un po’ sofferto e dovevano controllare, però venivo spesso al nido per vedere quanto eri bella!

si, è vero, che bello essere tra le tue braccia! ma quella cos’è… una sisotta!!!! si ciuccia!!!! che gioia!!!! di nuovo quel profumo, quel tepore, quella tranquillità! sono invincibile, qui con te non potrà succedermi nulla! Però ricordo che poi siamo state sempre insieme in camera…

si, si!!! abbiamo iniziato a conoscerci, scrutarci, capirci…

che bello!

cosa ti piace fare?

tante cose! giocare, correre, ballare, cantare, leggere con i miei, conoscere i bambini, andare al parco, giocare con amichetti e cuginetti, disegnare con i colori a dita, usare il tablet cellulare e computer… Sono un po’ testarda, però mi diverto!

lo so che ti diverti, non stai ferma un secondo!

ma mamma, questo è il mio lavoro!

ah dimenticavo, adoro i peluches di ogni forma e colore!

cosa ti rilassa?

le canzoncine cantate piano piano e la sisotta!

la sisotta?!?!?! ancora la prendi?

eemmhhh, si, perchè? che c’è di male? ogni tanto ci dicono che dobbiamo smettere, però è così buona! e poi tu non me la dai più così spesso come prima, a volte mi sembra che cerchi di distrarmi o mi offri qualcosa di cui sono golosa…. vabbè mi accontento dei momenti della nanna o se proprio sono inconsolabile, va!

il tuo sogno nel cassetto da bambina di 2 anni?

io devo andare a scuola, come le mie sorelle! e l’anno prossimo vado alla scuola mia con i bambini che ballano e l’arcobaleno. gioco, studio, faccio i compiti…

hihi! sei troppo buffa quando vuoi andare a scuola per forza… chissà se sarà davvero così!

Ti piace il mare?

non vedo l’ora di andarci questa estate! devo fare i castelli, il bagno, giocare con la sabbia…

scusa mamma, ma devo andare da chiarina (mia sorella) a giocare con le costruzioni.

ciao, a dopo!

Impariamo… o giochiamo?

Lia ha compiuto 2 anni il 23 novembre 2014, è una bambina allegra e vivace. Non sta ferma e zitta un attimo, per fortuna aggiungerei!

Certo, quando torni a casa stanca ed hai le faccende da sbrigare a volte proprio non ce la fai a starle dietro, ma è una bambina e questo è il suo lavoro!

Dal primo momento che è nata le abbiamo parlato e raccontato il mondo con i nostri occhi, cosicchè poi lei potesse farsene un’immagine tutta sua. Secondo me la sua idea è una vita piena di colori, musica, amici, idee, pasticci da combinare. Una ne fa e ottomila ne pensa! Quando era nella pancia ascoltavamo la musica, parlavamo, ci accarezzavamo e così abbiamo continuato anche dopo la sua nascita. Ora ogni suono è perfetto per ballare, anche una campana o addirittura l’ambulanza… Suona i tasti della sua pianoletta per accompagnare le sue canzoncine preferite, tipo “cappuccetto rosso vieni vieni qua…”, “farfallina bella e bianca…” “tanti auguri…”, “twinkle twinkle little star…”, “the finger family…”. Ha imparato presto a parlare e ad assemblare frasi di senso compiuto: la prima è stata al parco a 19 mesi quando a detto ad una bimba sullo scivolo “bimba no sola tu, ti appagno io!”. Da quel momento ha iniziato a parlare tantissimo ed è per questo che non si sta un attimo zitta e ferma. Con lei di certo non c’è un modo di annoiarsi! Ma del resto è come tantissimi bambini che ho conosciuto in questo periodo che trovano mille modi per far capire cosa vogliono. Cerchiamo sempre nuove attività da fare per imparare cose e divertirci. Ho trovato dei filmati in inglese, non perché volessi già insegnarle l’inglese, ogni cosa a suo tempo, ma perché tra gli altri video carini di cartoni, sigle, filastrocche e canzoncine sono capitati. E allora abbiamo imparato l’alfabeto, i colori, e i numeri fino a 15, i numeri in inglese fino a 10, twinkle twinkle little star, the finger family, happy birthday, jingle bells…  Sapete che penso? Non mi chiedo più se fare una determinata cosa e il perchè, la faccio e basta. Poi se lei vuole si diverte e mi segue, altrimenti troviamo altri modi per passare i momenti insieme! Comunque lia, chiede sempre perché, che fai, come si fa, come si dice, chi è, che c’è scritto… finchè la sua curiosità non viene soddisfatta. se poi riesce in fretta a capire, a dire o a fare urla felice: ”ce l’ho fatta!”. Nei cd che ascoltiamo e cantiamo in macchina mentre andiamo e torniamo dal lavoro (Lia poi rimane dai miei) ci sono tante canzoncine e filastrocche carine, tra cui quelle dello zecchino d’oro, oppure quelle più vecchiotte tipo La bella lavanderina, Cincirinella, quelle che recitano l’alfabeto e i colori…  Come ripeto non voglio per forza immettere nella sua testolina troppe informazioni e troppo presto, però lei le recepisce, reagisce e si diverte, quindi perché no? Ho già avuto modo di capire che a questa età i bambini sono spugne avide di sapere cosa c’è intorno a loro! Mentre faccio le cose a casa, se sono sola perché le sorelle sono a scuola e il papà è al lavoro, Lia gioca con le sue cose, inventa scenette, e guarda la televisione. Però a lei piace soprattutto rai yoyo e spesso i cartoni sono sempre gli stessi, allora per variare ho trovato dei video in rete molto carini, come sigle di vecchi cartoni che vedevo io da piccola, filastrocche animate, le canzoni di Mary Poppins, il volo fantastico di Falco della Storia Infinita, Basta un poco di zucchero del libro della giungla… Mi sono casualmente imbattuta in video anche istruttivi, o in inglese che Lia gradisce!

Questi sono alcuni momenti della nostra giornata, ma combiniamo tante altre cose e pasticci, con amici, cuginetti, zii, nonni , all’aperto, a casa… Ci divertiamo giocando, cantando e ballando insieme! Mi sono accorta che giocando, creando ed inventando Lia impara moltissime cose, anche se quello che stavamo facendo era finalizzato al puro divertimento!

Il mio rifugio sicuro

Un genitore è sempre pronto ad offrire cure e attenzioni continuative, a riconoscere i bisogni del figlio, è capace e disponibile a rispondere immediatamente alle sue richieste, quindi diventa un rifugio sicuro, che lo accarezza e lo prende in braccio per dare conforto se il piccolo è a dsagio.

Grazie ai professori che insegnano nella scuola di specializzazione in psicoterapia (basata sulla teoria dell’Attaccamento) e agli allievi psicologi che la frequentano, ho capito che al compimento del primo anno, la mamma diventa la sua base sicura, dal quale il bambino si può allontanare tranquillamente per effettuare le proprie esplorazioni ed affacciarsi al mondo, per poi tornare da lei in caso di necessità.

La mamma dovrebbe porsi al figlio facendogli capire che sarà pronta a proteggerlo se ce ne sarà la necessità. Però non sarà una figura soffocante ed iperprotettiva, ma si metterà da parte se il bimbo non manifesterà il bisogno dell’aiuto.

L’attaccamento sicuro si crea proprio in questo modo. Il bambino saprà esprimere le sue emozioni di paura e di gioia, perchè la sua figura di attaccamento ha accettate e continua a farlo, quindi anche gli altri sapranno accoglierle e ben interpretare. Il genitore sicuro vede il mondo dal punto di vista del piccolo, e viceversa; è capace di amarlo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere.

Ci sono vari tipi di attaccamento (sicuro, insicuro, evitante, ambivalente, disorganizzato…), ma non sono in grado di parlarne. Volevo solo proporre una bella visione del legame genitore-figlio, che si crea fin dal concepimento e secondo me continua tutta la vita.