E continuano le mie interviste d’assalto! Riesco ad incastrare sempre personaggi portentosi!
Questa volta sono riuscita ad accaparrarmi niente popò di meno che… G.! Ribadisco che la Balivo mi fa un baffo… é solo un tantinin più gnocca e più seguita eh!
Volevo ringraziare il protagonista di queste chiacchiere per avere accettato la mia proposta indecente.
Ti avverto, caro G., come ho fatto con gli intervistati precedenti, che le interazioni tra bloggers a volte non riscuotono un gran seguito, perché potrebbero anche annoiare… Ma noi facciamo le cose per nostro piacere, sperando che sia così anche per chi decide di soffermarsi un attimo a chiacchierare con noi! Altrimenti è come se avessi preso un bel caffè con un bravo scrittore e la sua creaturina!
Chi è G.? Il protagonista del romanzo L’ultimo Abele. Storia di una ossessione di Massimo della Penna. Non lo scrittore, ma il personaggio del libro…! Non metto link, perché questa non vuole essere una pubblicità, ma un momento di incontro, e di riscontro, di curiosità, di confronto. Nulla più! In alcune recensioni è stato rivelato il nome intero di G, ma visto che l’autore lo dice solo alla fine, anche io lo chiamerò con la sua iniziale.
Prima di iniziare: Se fossi una libreria, vorrei che tu fossi in bella vista tra i miei scaffali; se fossi un editore, non mi farei sfuggire l’occasione di averti con me; se fossi un’agenzia letteraria, staremmo sempre a fare macello in giro per farti volare… Ma non sono nulla di tutto questo, e mi accontento di essere stata vicino al tuo autore poco prima e poco dopo che ha pigiato il bottone della pubblicazione! Ci sarò anche per Telemaco e tutti gli altri!
Le presentazioni:
Avvo: Massimo della Penna. ps. scusate se vi siete presi appaura, è nu poco inquiedandO, ma assicuro che è nu bravo guaglione!
Alessia ed Abeluccio: scovate Abele! Chi lo trova vince un bacino da Avvo o da me… Emh…. Poteva andarvi meglio, lo so… Ma questo passa il convento!
Iniziamo! ps. se mi viene voglia di fare qualche commento dopo avere letto le tue risposte lo metto nella parentesi quadra sottolineate…!
*purtroppo wp continua a farmi i dispetti decidendo che non posso andare a capo come vorrei e distanziare le domande, perché gli spazi in quello pubblicato sul blog non corrispondono a quelli che io metto nella bozza di scrittura… bah! allora metto davanti ad ognuna un asterisco, così si capisce meglio… uffa!
Via…
* Alessia: Sei stato concepito con carta e penna, a mano? Magari con appunti sparsi e poi assemblati? Oppure sei una creatura puramente digitale?
G: Sono un complesso assemblaggio durato anni. Sono maturato nella sua capoccia bacata, ma poi come sai lui smise di scrivere per 4 lunghi anni e in quegli anni c’erano in giro per casa solo post-it con appunti di me. Poi li ha perduti tutti nel trasloco a Torino… e ha ricominciato da zero. Ma anche stavolta ero un mix. Pezzi di me li puoi trovare ancora oggi nel suo cellulare, pieno di note con dettagli di me. Oppure sulle sue moleskine. Avendo una pessima memoria, ogni volta che gli balzava alla mente qualcosa di me l’appuntava. Ma la scrittura vera e propria, poi, quella è tutta digitale. Non scrive mai a mano quel mattacchione, se non per ricordarsi un pensiero improvviso.
[lo so che purtroppo ha dovuto separarsi da questo suo grande amore per la scrittura… Ma come tutte le passioni vere, tornano e sanno renderci felici]
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* Alessia: Mentre Massimo ti scriveva, ricordi quale era il suo umore? cioè era sempre sicuro di ciò che stava raccontando, oppure ha avuto momenti di sconforto? Mentre ti pensava, scarabocchiava, sentiva anche la musica, oppure era in religioso silenzio?
[Amelie…. beh lo sai che sfondi una porta aperta! Mia maestra di vita e sono na pasticciona come lei! In trance mi ricorda un po’ la santeria che prende i cubani quando ballano la salsa. Sai che io la ballavo?]
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* Alessia: Ci dici se Massimo nella vita è disordinato? A propò, sulla scrivania è uno di quelli che tiene la foto dei suoi affetti, vero?
G: Lui è il disordine fatto persona. Non so quante volte ha perso pezzi di me… il file con il libro lo salvava dappertutto per paura di perderlo, ma poi il giorno dopo non ricordava qual era l’ultimo file… quindi prese a mandarsi le mail da solo per sapere quale fosse l’ultimo file ma anche in tal caso dimenticava su QUALE mail lo mandava… insomma è incasinato forte! E sulla scrivania non tiene nessuna foto, nè a casa nè in ufficio….
[si capisce che è un pasticcione! comunque tu sei venuto benissimo! Avrei giurato tenesse una foto sulla scrivania!]
* Alessia: Come ti senti rispetto al titolo del libro, che si chiama L’ultimo Abele, e non l’ultimo G.? Chi è il vero protagonista di questo racconto? Io ho una mia idea, ma lascerò che sia tu a rispondere….
G: Il titolo è un altro inganno. Il vero protagonista del racconto è uno solo, a dispetto di tutto: il lettore. In senso molto letterale. Nelle intenzioni dell’autore, credo che né io nè Andrea possiamo fregiarci di essere davvero protagonisti. Solo il lettore, che partecipa con i suoi pregiudizi e le sue sensazioni.
G: La verità è sfuggente… i miei intimi pensieri si possono svelare solo a chi guarda con occhi già predisposti. No, non credo sia messa troppo a nudo la mia identità. La coglie solo chi, come te, già mi vuol bene…
* Alessia: hai pensato che il tuo autore fosse anche molto stronzo a rivelare nel capitolo 0 che il tuo amore alla fine del libro muore?G: Sì, molto stronzo! Non tanto nel rivelarlo… ma nel chiedere poi quello che ha chiesto al mio amore e che tu sai… davvero brutto quello che gli ha fatto promettere!
[Povero G.: non ho parole infatti! Lo so bene si, ne ho mandate a Massimo duecento registrazioni vocali! :-D]
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* Alessia: Come ha fatto Massimo a costruire una storia così ben fatta, senza che si perda mai il filo logico, nonostante abbia inserito trabocchetti, salti temporali, perdite di memoria… anche se in realtà il filo lo perdiamo noi mentre ti leggiamo, tanto che si va avanti, poi si torna indietro, poi si rilegge qualcosa che avevi inteso in un modo e invece poi capisci che non era così… Ma aggiungo che è proprio questa una delle cose affascinanti di te, mio caro G.
G: Non ne ho idea e non sono sicuro che tutti tengano davvero il filo… in ogni caso, l’amore conta!
[Ligabue docet! 😀 Il filo si tiene eccome! Massimo è stato un bravo ricamatore e tessitore!]
* Alessia: Sei contento di essere stato scritto in modo che si abbia voglia di rileggerti ancora e non abbandonarti dopo la prima lettura? Ti nascondi tra le righe, ed ogni volta si scopre qualcosa di nuova… Ti senti un po’ uno di quei libri che cambia sfaccettature a seconda del momento e dell’umore che sta avendo il lettore in quel momento?
G: Sì, contentissimo che l’intento dell’autore sia, a quanto pare, riuscito con molti. Tutto è partito dalla prefazione de Una banda di idioti, dove il prof. Walker diceva che Toole aveva scritto un libro che ogni volta che lo rileggeva, cambiava!
[C’è riuscito! Ma chissà se tu sai che il tuo autore scellerato mi ha rivelato la fine del libro prima ancora che lo leggessi…]
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* Alessia: Massimo questa è per te. Come azzarola ti è venuta in mente la numerazione dei capitoli? (visto che tu non me lo dici mai, voglio dirmi brava da sola: visto che ti leggo attentamente io avevo capito subito di cosa si trattasse. Da quel momento ho capito che il libro sarebbe stata una scoperta fantastica!)
Altro quiz: chi sa cosa rappresenta la numerazione dei capitoli? si vince la stessa cosa di cui sopra se scovate Abele… emh!
G: Ahaha l’autocitazione iniziale mi fa sbellicare da solo! Quanto all’essere orgoglioso ti dirò che no, non ne vado fiero, credo anzi sia un errore di gioventù che non ripeterò. Alla fine viene percepito come inutile ostentazione…
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* Alessia: Che tipo di rapporto vorresti costruire con i tuoi lettori? Vuoi trasmettere degli insegnamenti?
G: Non direi insegnamenti, non credo di avere nulla da insegnare, non so neppure poi chi siano i lettori, come potrei supporre di avere da insegnar loro? No no, quello che mi interessa è emozionarli e stupirli! Mi piacerebbe rimanere in contatto via facebook, dove si può imparare tanto!
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* Alessia: Che effetto fa essere protagonista di un libro che all’apparenza sembra complicato?
G: Nessuna… sono un burattino 😀
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* Alessia: Raccontaci qualcosa di te, la tua personalità, sogni, ossessioni (:-D), paure.
G: Ossessionato dalla figura assente di mio padre… sogni sogni… sogni di diventare uno scrittore affermato… paure paure… paura di morire! Ci tengo troppo alla vita…
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* Alessia: Cosa ti accomuna al tuo papino papà letterario?
G: Non lo ricordo! Ah sì…. la memoria!
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* Alessia: A proposito…. ti rende orgoglioso e pieno di gioia il fatto che qualche giorno dopo la tua pubblicazione abbia visto la luce anche avvo jr, il secondogenito di Massimo?
G: Moltissimo! Un maschio ci vuole… ci vuole sempre un maschio…
[ma con lui è nata anche una sorellina maggiore! Le donne, ah le donne! :-D ]
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* Alessia: G. sappiamo che non hai mai conosciuto tuo padre (hai contato le volte che ce lo hai detto???? prendere un po’ di fosforo aiuterebbe la memoria!). parlaci un po’ del rapporto con tua mamma e della tua infanzia.
Questa è una delle parti autobiografiche, vero? Cosa hai provato quando hai dovuto lasciare la tua terra ed i tuoi affetti?
G: AHahhahaah immagino di no! E’ il contrario!
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* Alessia: cosa desideri per il tuo futuro? Sei in cerca di un editore, vero? Perchè? cosa cambierebbe dall’essere un’autopubblicazione? I diritti? Io non me ne intendo, ma forse ti donerebbe onore e blasone?
G: Sono assolutamente alla ricerca… anche se ho commesso il tipico errore dell’esordiente: non volevo essere giudicato e così ho provato con l’autopubblicazione. L’editore è importante a mio avviso per l’opera di marketing ma soprattutto perchè ti porta nelle librerie, è ancora lì che si vende in Italia!
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* Alessia: Sogniamo. Chi desidereresti interpretasse te e Massimo in una eventuale trasposizione cinematografica?
G: Massimo Troisi, senza alcun dubbio. Proprio un sogno…
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* Alessia: Quando la linea di confine tra autore e personaggio è così fine, non c’è il rischio di confondere i due ruoli… immedesimarsi e credere di vivere le situazioni dei personaggi di cui si racconta nel proprio libro?
Cosa c’è di te in massimo?